(Adnkronos) – Nonostante l’attuale contesto economico caratterizzato da incertezza e criticità, la sostenibilità rappresenta una priorità assoluta per le PMI italiane. Per 8 su 10, infatti, la transizione verso modelli di business più sostenibili non è più un nice to have, ma uno dei punti centrali dell’intera attività aziendale. Il dato che emerge dalla recente indagine di Deloitte Private su un panel di 300 PMI italiane, evidenzia chiaramente come le PMI italiane siano sempre più intenzionate a soddisfare i criteri di business ispirati a eticità e trasparenza, incontrando in tal senso le crescenti richieste dei consumatori. In tal senso per l’81% delle aziende interpellate avere un ruolo attivo è il primo step per agire in maniera responsabile. Dallo studio emerge anche che per le aziende, per poter affrontare le sfide di un mercato sempre più globale e interdipendente, sia fondamentale incrementare le iniziative di sostenibilità e contribuire a sostenere l’ecosistema tra imprese italiane. 

Nel percorso di transizione verso un business sempre più sostenibile le PMI italiane stanno agendo su più fronti, ambientale, sociale e di governance, ma con diverso peso ai tre fattori: al primo posto il fattore sociale indicato come prioritario dal 38% delle aziende, segue il fattore ambientale con il 33%, quindi la componente di governance con il 22%. Entrando nel dettaglio delle azioni messe in atto, riguardo il fattore ambientale il 41% delle imprese dichiara di aver intrapreso almeno un’azione specie con riguardo all’incremento dell’economia circolare (52%). Con riferimento al fattore sociale, il 44% del campione afferma di aver intrapreso almeno un’azione, principalmente mediante iniziative con impatto sociale e di supporto alle comunità locali (44%). In ambito governance, invece, il 36% ha incrementato o a intenzione di mettere in atto iniziative riguardanti l’agire etico e la trasparenza nella comunicazione. In generale il 79% delle PMI italiane è convinta che agire in maniera sostenibile permetta di creare valore di lungo periodo anche grazie ad una maggiore resilienza verso le criticità economiche e sociali. Parallelamente cresce la sensibilità nei confronti dei finanziamenti responsabili e per questo emerge sempre più il ruolo fondamentale delle agenzie di rating ESG che classificano le società sulla base dei tre fattori ESG. 

Tra gli elementi che maggiormente emergono per poter affrontare al meglio le sfide legate alla sostenibilità il 72% delle aziende sottolinea l’importanza di sostenere un ecosistema tra PMI italiane. Dunque, fare squadra, ciascuno con la propria expertise, per crescere e diventare più competitivi a livello globale. Seguire logiche di ecosistema tra imprese anche in ottica di sostenibilità consentirebbe inoltre di instaurare una sorta di circolo virtuoso che permetterebbe anche alle piccole imprese di fare network con realtà più strutturate. In questo senso quattro aziende su cinque dichiarano che il dialogo con tutti gli stakeholder, privati e pubblici, sia necessario per tematiche centrali come la transizione digitale del Paese, a patto che non sia solo episodico ma sistematico. Sostenere un ecosistema tra imprese inoltre consentirebbe di potenziare la propria filiera anche in ottica di imprese sempre più virtuose, capaci di garantire determinati standard di qualità su tutti gli ambiti ESG. Un tema, quest’ultimo, ritenuto cruciale da quasi il 75% delle aziende intervistate.