(Adnkronos) –
Nuovi disordini a Los Angeles, dove il presidente americano Donald Trump schiera la Guardia Nazionale, dopo gli incidenti a seguito dei blitz contro i migranti irregolari. 

Secondo i media americani, almeno 300 agenti della Guardia Nazionale – su 2000 previsti – sarebbero già operativi sin da domenica. Nella notte italiana tra domenica e lunedì segnalati dalla Cnn scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. 

I reparti inviati a Los Angeles, dice Trump, servono per garantire “un ordine pubblico molto rigoroso”, lasciando apparentemente aperta la possibilità di schierare soldati in altre città. “Avete visto gente violenta e non gliela lasceremo passare liscia”, dice. “Penso che assisteremo a un ordine pubblico molto rigoroso”. Rispondendo a una domanda sul ricorso all’Insurrection Act che consentirebbe di schierare l’esercito, Trump glissa: “Dipende se siamo in presenza di un’insurrezione o meno. A Los Angeles c’è stata molta violenza, non lasceremo che la passino liscia”, ripete. 

“Non riesco a credere che i media stiano tornando a parlare di ‘proteste per lo più pacifiche’. Queste sono rivolte di invasori stranieri che sventolano orgogliosamente le bandiere dei loro Paesi d’origine. Basta con queste sciocchezze”, aggiunge sul social Truth. 

L’ultima volta che il presidente degli Stati Uniti ha ‘federalizzato’ la Guardia nazionale, ovvero ha assunto su di sé il controllo della riserva, sottraendola a quella del governatore locale, fu nel 1992 sempre nella città della California. All’epoca il provvedimento fu preso per sedare le rivolte provocate dall’assoluzione di quattro agenti di polizia bianchi per il pestaggio dell’automobilista nero, Rodney King. Nei disordini, andati avanti per giorni e che furono tra i più gravi nella storia recente degli Stati Uniti, morirono oltre 60 persone, migliaia rimasero ferite e migliaia furono arrestate. Si calcolarono danni alle proprietà per oltre un miliardo di dollari. 

L’impiego della Guardia Nazionale non viene giustificato dalla sindaca di Los Angeles, Karen Bass. “Non credo sia necessario (l’intervento della Guardia nazionale, ndr) perché sono fiduciosa del fatto che il Dipartimento di Polizia di Los Angeles ed altre forze dell’ordine come gli sceriffi possano gestire la situazione”, dice. 

Alla sindaca viene chiesto di commentare le parole di Trump, ostretto a intervenire perché né lei né il governatore democratico, Gavin Newsom, sono in grado di fermare le proteste. “Respingo certamente l’idea che né il governatore né io possiamo fare il nostro lavoro: abbiamo collaborato strettamente e, detto questo, ho anche comunicato e collaborato strettamente con i rappresentanti della Casa Bianca, quindi respingo questa idea”, dice.