(Adnkronos) – E’ “chiaro” che, senza alcuni “fattori fondamentali”, alla Russia “mancheranno motivazioni reali per impegnarsi in negoziati significativi: senza incendi nei suoi depositi di munizioni sul territorio russo, senza distruggere la logistica militare, senza basi aeree distrutte, senza capacità per produrre missili e droni” danneggiate, “senza che i suoi beni vengano confiscati”. Lo sottolinea il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo in collegamento con la plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles dedicata alla guerra in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin “è concentrato sul vincere la guerra, non si fermerà”, ma “oggi è il momento migliore per fare pressione più duramente sulla Russia. Sapete molto bene che Putin non dà valore alle persone o alle regole, apprezza solo il denaro e il potere. Queste sono le cose che dobbiamo togliergli, per ripristinare la pace”, dice Zelensky.
Il presidente ucraino sottolinea che la Russia deve essere “spinta” verso “una pace giusta” in Ucraina e Putin è “l’unico” che si oppone alla formula proposta da Kiev
“Anche con Kim Jong-Un della Corea del Nord al suo fianco – afferma Zelensky – Vladimir Putin rimane più piccolo degli Stati Uniti d’Europa. Vi esorto a non dimenticarlo e a non dimenticare quanto l’Europa è in grado di realizzare”.
Bisogna “spingere la Russia verso la pace, che è quello che desideriamo di più. Due anni fa abbiamo proposto la formula di pace: sono grato a tutta l’Europa e a tutti i partner che l’hanno sostenuta. Voi al Parlamento Europeo siete stati tra i primi a sostenerla. L’unico che si oppone è colui che ha iniziato questa guerra, la Russia e noi dobbiamo spingerla verso una pace giusta”, scandisce.
Zelensky preme perché l’Ue adotti “sanzioni” contro la cosiddetta “flotta ombra” di petroliere, grazie alla quale la Russia riesce ad aggirare le misure restrittive adottate dall’Unione per ridurre gli introiti che Mosca ricava dall’esportazione di greggio. Le sanzioni, evidenzia il leader ucraino, sono state “cruciali” per “ridurre radicalmente la capacità” della Russia di “finanziare la guerra attraverso la vendita di petrolio. Il greggio è la linfa vitale del regime di Vladimir Putin e la flotta ombra di petroliere è ciò che lo tiene in vita. Finché queste petroliere opereranno, Putin continuerà ad uccidere. Robuste sanzioni sono essenziali”, conclude.