(Adnkronos) –
Roma-Bologna finisce come poteva essere previsto. Con una sconfitta rovinosa per i giallorossi che sancisce l’esonero ufficiale a pochi minuti dal fischio finale di Ivan Juric. Ora Dan e Ryan Friedkin non devono sbagliare la prossima mossa. La Roma non c’è più, la squadra si è dissolta. Il campo rispecchia quello che le decisioni dei proprietari hanno reso inevitabile: perso per strada il progetto su cui avevano puntato, con l’esonero di Daniele De Rossi, hanno scelto un allenatore che non è riuscito a portare dalla sua parte uno spogliatoio evidentemente fragile.  

Il risultato è un totale fallimento, da tutti i punti vista possibili: i risultati sul campo, la tenuta del gruppo, la rottura con una città che fino a due mesi fa garantiva un sostegno incondizionato.  

Ora, con la zona retrocessione vicina, si aspettano le scelte di una proprietà colpevolmente assente e lontana. Si ripartirà da un nuovo allenatore, resta in primo piano Roberto Mancini ma servono le condizioni per garantire una prospettiva. Una risposta del direttore sportivo Florent Ghisolfi lascia uno spiraglio aperto per la soluzione più logica, e a portata di mano, il ritorno di De Rossi che è ancora sotto contratto. “Lo dice la storia”, ha replicato a chi chiedeva se la scelta di esonerarlo dopo quattro giornate sia stata sbagliata.  

Serve anche, soprattutto, una rifondazione che porti a Roma figure in grado di gestire la società. L’ipotesi di un nuovo traghettatore deve fare i conti con i rischi di una stagione che può precipitare ulteriormente. Il tempo è scaduto, non c’è più spazio per altri errori. Le prossime ore diranno quale direzione Dan e Ryan Friedkin avranno scelto di prendere. (Di Fabio Insenga)