(Adnkronos) –
La Russia avrà a disposizione circa 12mila soldati nordcoreani per la guerra contro l’Ucraina e li impiegherà in particolare nella regione di Kursk, invasa dalle forze di Kiev sin dal 6 agosto. La nuova fase del conflitto si sta aprire con un altro protagonista, il contingente che Kim Jong-un ha messo a disposizione di Vladimir Putin. Il quadro, inizialmente tratteggiato dall’intelligence sudcoreana, ormai ha preso forma in maniera definita.  

 

Circa 12mila militari nordcoreani saranno “presto” in Russia per l’addestramento, ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si aspetta di vedere i soldati asiatici sul campo di battaglia in Ucraina. 

“Ci sono già 3mila soldati nordcoreani sul territorio russo. Secondo i nostri servizi di intelligence, presto saranno 12mila”, ha dichiarato in una conferenza stampa in occasione di un vertice in Islanda con i leader dei Paesi nordici, denunciando ancora una volta una ‘escalation’ del conflitto. La Russia, ha poi aggiunto, “li userà sul nostro territorio”. 

 

Le informazioni diffuse da Zelensky sono in linea con quelle provenienti dagli Stati Uniti. Per il Pentagono, il sostegno nordcoreano si concretizzerà con l’invio di almeno 10mila unità, una cifra inferiore rispetto a quella citata dal presidente ucraino. “Crediamo che la Corea del nord abbia inviato in totale circa 10mila soldati per addestrarsi nella Russia orientale”, il che “probabilmente” avrà per conseguenza “un incremento delle forze russe vicino all’Ucraina nelle prossime settimane”, ha dichiarato la portavoce del Pentagono Sabrina Singh. 

Nelle stesse ore, il presidente Joe Biden ha definito “molto pericoloso” il dispiegamento di soldati nordcoreani in Russia. Gli Stati Uniti hanno annunciato di essere in contatto con le autorità cinesi in merito alla questione.  

“Abbiamo comunicato con la Cina a tal proposito per far loro capire che siamo preoccupati e che dovrebbero preoccuparsi per l’azione destabilizzante di due dei loro vicini, la Russia e la Corea del Nord”, ha dichiarato il portavoce del dipartimento di stato, Matthew Miller, ricordando che Pechino ha “una voce influente” nella regione. 

In questo contesto, non è escluso che Washington possa rivedere la propria posizione sui missili a lungo raggio forniti all’Ucraina. Sinora, Kiev non ha avuto l’autorizzazione per utilizzare i missili Atacms contro obiettivi militari in territorio russo: con l’ingresso della Corea del Nord sulla scena, però, la situazione cambia e le restrizioni potrebbero essere riviste. 

 

Secondo il New York Times, i soldati nordcoreani entreranno in azione nei prossimi giorni per colpire le posizioni ucraine nella regione di Kursk, dove Mosca avrebbe già schierato 50mila uomini a fronte dei 30mila a disposizione degli ucraini. La Corea del Nord avrebbe inviato anche il numero due dell’esercito, Kim Yong-bok, che si si troverebbe in territorio russo in qualità di capo delle truppe spedite da Kim. Non è chiaro quali dotazioni abbiano i militari asiatici.  

Il Wall Street Journal ha acceso i riflettori sui reparti inviati da Pyongyang. Secondo gli analisti, i reparti sarebbero formati soprattutto da soldati giovani, poco esperti e poco addestrati. Kim Jong-un, insomma, per ora non avrebbe offerto a Putin il meglio del proprio catalogo. 

 

Il ministro sudcoreano della Difesa, Kim Yong Hyun, ha definito i soldati nordcoreani “carne da cannone” ma non ha escluso l’intervento di altri reparti, ben più qualificati. L’operazione sembra procedere ad un ritmo più serrato del previsto. Hong Jang-won, vicedirettore dell’intelligence sudcoreana, ha segnalato che il dispiegamento nella regione russa di Kursk è avvenuto “prima del previsto”. “Inizialmente avevamo informato il governo” con la comunicazione che il dispiegamento “sarebbe potuto andare avanti fino a inizio dicembre, ma sembra che il ritmo sia aumentato un po’ da quando è stata diffusa l’informazione”, ha detto. 

Per questo, una delegazione sudcoreana sarà in settimana in Ucraina per incontri con responsabili di intelligence e difesa, come ha annunciato il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e come ha riportato l’agenzia Yonhap precisando che l’obiettivo della missione è condividere informazioni sul dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia e parlare di “misure di cooperazione”. L’ufficio di Yoon ha fatto sapere che il programma è stato condiviso durante un colloquio telefonico con il segretario generale della Nato, Mark Rutte.  

La Corea del Sud, uno dei principali esportatori di armi nel mondo, sinora non ha offerto aiuti militari all’Ucraina, ad eccezione di elmetti. Seul ha garantito un sostegno umanitario, ma ora potrebbe modificare radicalmente la propria posizione: l’intervento della Corea del Nord nel conflitto è destinato a modificare radicalmente lo scenario.