(Adnkronos) –
Se Stati Uniti e Regno Unito daranno all’Ucraina il permesso di colpire il territorio della Russia con le armi fornite a Kiev, il coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto aumenterebbe e si arriverebbe a una reazione da parte di Mosca. 

Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista al quotidiano Izvestia. “Non c’è bisogno di esagerare. Ma, naturalmente, questo aumenta significativamente il grado di coinvolgimento collettivo dell’Occidente nella guerra. Naturalmente, ciò comporterà una reazione corrispondente da parte della Russia”, ha avvertito Peskov, commentando le notizie secondo cui Stati Uniti e Gran Bretagna potrebbero decidere di far usare all’esercito ucraino le armi per attacchi in profondità in Russia. 

Si tratterebbe degli Storm Shadow (Scalp per i francesi), missili da crociera franco britannici con una gittata massima di 250 chilometri. Sono stati già forniti a Kiev da Londra e Parigi, ma con lo stop al loro impiego in territorio russo che a breve dovrebbe essere cancellato, come ha lasciato intendere ieri il segretario di Stato Usa Antony Blinken. 

Kiev chiede di poterli usare contro le basi militari russe lontane dal confine, in Russia, da cui sono lanciati gli attacchi con bombe plananti o aerei. Con i droni Kiev riesce infatti ad arrivare anche molto in profondità in territorio russo. Ma possono portare solo un carico di piccole dimensioni e molti vengono intercettati.  

Intanto, Mosca sta cercando di arginare l’avanzata ucraina nella regione di Kursk. Secondo il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, l’esercito russo sta spingendo le truppe ucraine fuori dalla regione. Le informazioni diffuse da Lavrov corrispondono solo in parte alle news fornite da blogger militari e think tank che monitorano quotidianamente le operazioni. 

Dall’inizio dell’incursione nella regione il 6 agosto, le forze armate dell’Ucraina avrebber perso almeno 7.000 soldati nel solo distretto di Sudzha, ha detto alla Tass il maggiore generale Apty Alaudinov, vice capo del Dipartimento politico-militare principale delle forze armate russe e comandante dell’unità commando delle forze speciali Akhmat. 

“Dall’inizio di questa operazione a Kursk, si stima che l’avversario abbia perso circa 7.000 soldati nella sola nostra zona di responsabilità”, ha affermato Alaudinov. Il ministero della Difesa russo ieri ha riferito che nel periodo delle operazioni di combattimento nell’area di Kursk, il nemico ha perso oltre 12.200 uomini. 

I soldati ucraini hanno abbattuto un aereo russo Su-30SM durante un’operazione nel Mar Nero. Lo ha riferito l’intelligence militare ucraina (Hur), aggiungendo che il velivolo è stato distrutto da un sistema di difesa aerea militare portabile e apparteneva al 43° reggimento separato di aviazione navale delle forze aerospaziali russe, che ha sede nella base aerea di Saky, nella Crimea occupata. 

La Russia ha intanto attaccato la città di Konotop, nell’oblast di Sumy, ferendo civili, danneggiando scuole e interrompendo la fornitura di elettricità e acqua. Lo ha riferito il sindaco Artem Semenikhin. Quattordici persone sono rimaste ferite, hanno riferito le autorità locali. Le conseguenze dell’attacco sono ancora in fase di accertamento. 

La Russia ha lanciato un “massiccio” attacco con droni “contro infrastrutture energetiche e civili” a Konotop, ha affermato l’amministrazione regionale. Due dei civili feriti sono stati ricoverati in ospedale dopo l’attacco, secondo Semenikhin. Una delle vittime è in coma. L’attacco ha “danneggiato gravemente” l’infrastruttura energetica della città e la situazione della fornitura elettrica rimane “critica”. Gli ingegneri sono al lavoro per ripristinare l’energia elettrica alle strutture mediche e idriche, ha affermato, ma non è certo quando verrà ripristinata l’energia elettrica residenziale.