(Adnkronos) – Metalmeccanici in piazza oggi, giovedì 4 dicembre, a Genova per lo sciopero generale delle tute blu in difesa dell’Ex Ilva di Genova Cornigliano.
Durante il corteo un operaio Fiom è stato ferito alla testa durante il teso confronto in atto tra manifestanti e polizia davanti alla prefettura di Genova. L’operaio ha una ferita alla testa, probabilmente è stato colpito dal lancio di un fumogeno. Intanto i manifestanti, con un mezzo da lavoro, hanno staccato una parte degli alari a protezione della prefettura. In precedenza i manifestanti al grido di ‘Urso sei un codardo’ e ‘Urso vaff…’ avevano intonato cori contro il ministro delle Imprese.
In testa al corteo la sindaca di Genova Silvia Salis che ha chiesto agli operai di non cedere alla violenza per “non fornire un alibi”. L’attenzione delle forze dell’ordine era comunque massima dopo le parole di alcuni rappresentanti sindacali che nei giorni scorsi non avevano escluso scontri con le forze dell’ordine. “Lo dico in italiano – ha detto lo storico segretario della Fiom-Cgil genovese, Franco Grondona – se necessario ci andiamo a picchiare con le Forze di Polizia, noi non abbiamo paura. Così andiamo sulle pagine dei giornali e poi sono fatti del Governo dire che picchia gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l’occupazione a Genova”.
“Oggi c’è lo sciopero generale dei metalmeccanici a Genova con manifestazione, a cui partecipo anche io – afferma Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil ai microfoni di Radio Anch’io di Radio 1 – , come a Taranto sono stati fatti i picchetti e a Racconigi a Novi Ligure gli scioperi e i cortei. Scioperiamo e manifestiamo perché vogliamo tornare a lavorare sulla base del piano che il governo stesso insieme ai commissari aveva presentato”.
“Noi abbiamo scioperato quando c’era Arcelor Mittal e abbiamo permesso il fatto che fosse allontanata dalla gestione dell’azienda, dal momento che stava distruggendo gli impianti. Il punto è – sottolinea -che oggi il piano che era stato presentato dal ministro Urso e che noi abbiamo condiviso, quello che prevedeva i tre impianti di Dri e i famosi quattro forni elettrici di cui uno a Genova, dalla sera alla mattina è stato cancellato. Ieri ho visto il ministro Urso parlare in Parlamento e dire che va tutto bene, tutto funziona. Ma non è così, la realtà è un’altra”.
