(Adnkronos) – “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un avvicinamento significativo tra Italia e Brasile, sul piano politico, economico e culturale. Il nostro rapporto oggi è a un livello altissimo: lo dimostra la crescita degli scambi commerciali, la cooperazione culturale e perfino quella giuridica. L’Italia ha molto da esportare da noi – dalle tecnologie ai prodotti agroalimentari, al reparto farmaceutico– e con l’accordo UE-Mercosur si aprirà un nuovo orizzonte di opportunità.” Ha dichiarato l’ambasciatore del Brasile in Italia, Renato Mosca de Souza, durante la celebrazione della Festa Nazionale del Brasile, a Palazzo Pamphilj, sede dell’Ambasciata a Roma. In questa occasione la riapertura della Galleria Pietro da Cortona, ha segnato il momento più alto della celebrazione.
Parlando del negoziato europeo, Mosca de Souza ha sottolineato che “ci sono circa mille aziende italiane in Brasile” e l’intesa “offrirà benefici concreti per le imprese italiane” e che “il consumo di prodotti italiani in Brasile è in forte crescita. L’apertura ovviamente non sarà immediata, ci vorranno alcuni anni per la riduzione dei dazi, ma sono convinto che ci sarà un’invasione dei prodotti italiani in Brasile”. Secondo l’ambasciatore, le divergenze politiche europee sulla firma dell’accordo “possono essere superate” perché “il contesto internazionale rende evidente la necessità di rafforzare le alleanze economiche”.
Guardando alla COP30 di Belém, l’ambasciatore ha ribadito gli impegni climatici del Brasile: “Abbiamo l’ambizioso obiettivo di azzerare la deforestazione entro il 2030 e arrivare a un’economia a zero emissioni totali entro il 2050. La protezione delle foreste è centrale perché il problema brasiliano dell’emissione di carbono sta nella deforestazione, che non è una pratica o una politica pubblica, al contrario, è un’attività criminale. Abbiamo già una matrice energetica pulita al 50% e una matrice rinnovabile al 90% nella produzione di elettricità. Ora è il momento di passare dalla negoziazione all’implementazione, con risorse internazionali adeguate per i Paesi in via di sviluppo”.
