(Adnkronos) – La Polonia ha annunciato la limitazione del traffico aereo al suo confine orientale a seguito dell’intrusione dei droni russi nel suo territorio. Questa restrizione, in vigore fino all’inizio di dicembre, “è stata introdotta per garantire la sicurezza nazionale”, ha scritto in un comunicato l’Agenzia polacca per la navigazione aerea. Le restrizioni, che non riguardano il traffico passeggeri, sono entrate in vigore alle 22:00 di ieri e saranno valide fino al 9 dicembre, ha affermato l’Agenzia polacca per i servizi di navigazione aerea (PANSA) in una nota. 

Ieri il primo ministro polacco Donald Tusk ha definito la prospettiva di un grande conflitto militare “più vicina che in qualsiasi altro momento dalla Seconda guerra mondiale”. ”Non c’è motivo di affermare che siamo in uno stato di guerra, ma la situazione è significativamente più pericolosa di tutte le precedenti”, ha aggiunto il premier polacco, sottolineando che i primi segnali provenienti dai membri della Nato dimostrano che è stata compresa la gravità della situazione e l’importanza di continuare a sostenere l’Ucraina. 

 

La Polonia ha intanto confermato che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocherà una riunione di emergenza. “Stiamo attirando l’attenzione del mondo su questo attacco senza precedenti di droni russi contro un membro dell’Onu, dell’Ue e della Nato”, ha dichiarato il vice primo ministro e ministro degli Esteri Radosław Sikorski, senza specificare la data dell’incontro 

“Non ci sono dubbi” sull’origine “non accidentale” della violazione dello spazio aereo polacco, ha affermato dal canto suo il ministro degli Esteri di Varsavia, Radoslaw Sikorski, che non crede alla versione del ministero della Difesa di Mosca, secondo cui “non c’erano piani per colpire obiettivi in territorio polacco” nel corso dell’offensiva contro “l’apparato militare-industriale” ucraino nelle regioni di Ivano-Frankovsk, Khmelnitsky e Zhitomir, come nelle città di Vinnitsa e Leopoli. “Siamo pronti a consultazioni su questo con il ministero della Difesa polacco”, hanno detto ancora a Mosca, mentre il ministero degli Esteri parlava di “miti” diffusi da Varsavia e denunciava la mancanza di prove sull’origine russa degli oggetti abbattuti. 

 

Sia l’ambasciata russa a Varsavia che il ministero della Difesa russo hanno negato ogni responsabilità. Ieri Mosca ha negato che ci siano “piani per colpire obiettivi in territorio polacco” e si dice “pronta a consultazioni” con il ministero della Difesa di Varsavia. Poi l’attacco del ministero degli Esteri di Mosca: la Polonia diffonde “miti” e non ha prove sull’origine russa dei droni nello spazio aereo polacco. “Questi fatti concreti smentiscono ancora una volta i miti diffusi dalla Polonia per aggravare ulteriormente la crisi ucraina”, afferma il ministero, ricordando che i droni russi hanno un raggio di 700 chilometri e che quindi non avrebbero potuto volare fin lì. 

E l’ambasciata russa a Varsavia all’Afp ha aggiunto: “La Polonia non è riuscita a mostrare le prove dell’origine russa degli oggetti che sono entrati dello spazio aereo polacco”.