(Adnkronos) – Il Genoa di Patrick Vieira tiene vivo il campionato, fermando il Napoli sul 2-2 al Maradona e trasformando questo finale di stagione in un autentico thriller. La squadra di Antonio Conte, capolista lanciata verso lo scudetto, era chiamata a rispondere alla vittoria dell’Inter sul campo del Torino. Ma, davanti agli oltre 51.000 spettatori del Maradona (tredicesimo sold out stagionale), si fa rimontare due volte da un Genoa già salvo, che non ha più nulla da chiedere al campionato, ma che si presenta nella tana del Napoli senza alcuna intenzione di recitare il ruolo di vittima sacrificale.
Gli azzurri scendono in campo con il 4-4-2: confermata in attacco, dopo la vittoria di Lecce, la coppia Lukaku-Raspadori – gli autori delle due reti napoletane. A centrocampo, Lobotka stringe i denti nonostante l’infortunio e parte titolare; in difesa, Olivera viene schierato ancora una volta come centrale. Il primo squillo del Napoli arriva già al 5′: bella iniziativa personale di Politano sulla fascia, che rientra sul sinistro e calcia, ma il pallone termina fuori. Il Napoli è in partita e lo dimostra anche la rovesciata di McTominay al 9′, che per un attimo sembra far tremare lo stadio: la conclusione però è alta.
All’11’, il pubblico tiene il fiato sospeso quando le telecamere inquadrano Lobotka seduto a terra. Lo slovacco non ce la fa a proseguire: esce tra gli applausi e al suo posto entra il suo naturale sostituto, l’altro scozzese del Napoli, Billy Gilmour. Al 15′, è Big Rom a sbloccare la partita con un delizioso diagonale di destro, servito alla perfezione dall’onnipresente McTominay – premiato prima del match come Mvp del mese di aprile. Lo stadio ‘esplode’ e dagli spalti si alza il coro: il Maradona vuole vincere.
Gli azzurri continuano a spingere: Raspadori impegna Siegrist, bravo a deviare in angolo. Ma il Genoa non è venuto a fare la comparsa. Al 27′ Carvalho manca un cross per una questione di centimetri. Poco dopo, Pinamonti colpisce la traversa: è il preludio al pareggio. Al 32′, sugli sviluppi di una punizione, Ahanor svetta di testa e provoca un’autorete sfortunata di Meret, che interrompe un’imbattibilità che durava da cinque gare. L’1-1 gela il Maradona. La Curva A canta ‘ragazzi non mollate’, ma il Napoli accusa il colpo e, tranne per una bella serpentina di Spinazzola accolta da applausi, non crea più pericoli fino all’intervallo.
Il Napoli rientra dagli spogliatoi con un piglio arrembante. Al 47′, Lukaku accende di nuovo l’arena con un tiro da fuori, deviato da Siegrist. Al 55′, occasione clamorosa per Anguissa, ma il portiere rossoblù compie un autentico miracolo a pochi passi dalla porta. La pressione sale, il Maradona ruggisce. Al 64′, è ancora Raspadori a illuminare la scena: gran sinistro e Napoli di nuovo avanti. L’attaccante azzurro va a esultare sotto la Curva A, riaccendendo la passione sugli spalti. Due minuti dopo, ancora una super parata di Siegrist su McTominay. Conte si volta verso la tribuna e incita i tifosi ad alzare i decibel.
Il Napoli prova a chiudere i giochi: al 72′ Raspadori ci riprova, ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Vieira risponde con due doppie sostituzioni, tra cui l’ingresso dell’ex azzurro Zanoli. Al 79′, seconda sostituzione per il Napoli: Raspadori, applaudito a scena aperta, lascia il posto a Billing, chiamato a dare equilibrio in mezzo al campo. All’81’ altra ghiottissima occasione: Anguissa si invola verso la porta ma, stremato, si fa rimontare e fermare dalla retroguardia rossoblù.
E come spesso accade nel calcio, alla regola del gol sbagliato, gol subito non si sfugge: all’84’ Vasquez stacca di testa e batte Meret per il 2-2. È una doccia gelata per gli uomini di Conte. Politano prova subito a reagire, ma il suo tiro è deviato in angolo. All’87’, Conte gioca la carta Neres: l’attaccante brasiliano, al rientro da un infortunio, subentra proprio a Politano. Nei minuti di recupero è ancora Billing a far gridare al gol: il suo colpo di testa, però, si spegne sul fondo. Dopo quattro minuti di recupero, arriva il triplice fischio. È 2-2 al Maradona. Dalla Curva si alza un coro: forza ragazzi, noi ci crediamo. Il pubblico applaude la squadra, ma ora la classifica è ancora più corta: Napoli a quota 78, Inter a un solo punto, a 77. Con due giornate alla fine, la corsa scudetto è più aperta che mai. (di Antonio Atte)