(Adnkronos) – La Corte Suprema infligge una dura sconfitta a Donald Trump e boccia il suo ordine per congelare due miliardi di aiuti all’estero, una delle misure adottate nell’ambito della crociata per tagliare le spese federali. La sentenza, che ha spaccato la Corte, con un voto 5 a 4, conferma la validità della sentenza del giudice federale che ha ordinato che vengano immediatamente sbloccati i finanziamenti dell’Usaid che erano già stati stanziati. Ma allo stesso tempo chiede al giudice di “chiarire quali obblighi il governo debba rispettare”.  

Cruciali sono stati i voti dei due giudici conservatori, il capo della Corte John Roberts e Amy Coney Barrett, nominata da Trump durante il suo primo mandato, che hanno votato insieme ai tre giudici liberal. Mentre gli altri quattro giudici conservatori, Clarence Thomas, Samuel Alito, Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh, questi ultimi due anche nominati da Trump, hanno votato per accogliere il ricorso dell’amministrazione repubblicana.  

Il ricorso contro lo stop dei fondi è stato presentato dalla Aids Vaccine Advocacy Coalition e dal Global Health Council, che denunciano come questo abbia portato le associazioni sull’orlo della bancarotta, al licenziamento di personale e a fermare la distribuzione di medicinali salvavita e di aiuti alimentari.  

La sentenza di oggi assume una particolare importanza perché è la prima decisione della Corte Suprema sugli ordini esecutivi e i blitz del Doge per licenziamenti e taglio dei fondi al governo federale. Non è certo l’ultima dal momento che sono oltre 100 i ricorsi avviati contro le mosse dell’amministrazione Trump.  

E infatti oggi un giudice federale ha ordinato all’amministrazione Trump di reintegrare i 5600 dipendenti del dipartimento dell’Agricoltura che erano stati licenziati nell’ambito della crociata che Elon Musk, su mandato del presidente, ha lanciato per tagliare con l’accetta il governo federale. Il giudice ha stabilito che il recente licenziamento di oltre 5600 dipendenti, che erano nuovi assunti e quindi più facilmente licenziabili, potrebbe avere in ogni caso leggi e procedure federali, si legge su Politico.