(Adnkronos) – Gli Stati Uniti hanno sospeso la condivisione di informazioni di intelligence con l’Ucraina. Ad anticipare la notizia, poi confermata dalla Cia, è stato il Financial Times citando proprie fonti ben informate. La decisione segue quella di sospendere la consegna di aiuti militari americani all’Ucraina e potrebbe rendere ancora più difficile per Kiev affrontare l’aggressione russa. La cooperazione dell’intelligence statunitense è stata fondamentale per l’Ucraina per permetterle di identificare e colpire obiettivi militari russi. 

Il direttore della Cia John Ratcliffe ha quindi confermato la sospensione. Intervistato da Fox News, Ratcliffe ha spiegato che ”il presidente Trump ha dei dubbi sul reale impegno di Zelensky nel processo di pace e ha detto: fermiamoci un attimo”. 

Il direttore della Cia ha comunque precisato che la sospensione ”sul piano militare e su quello dell’intelligence” è temporanea e che gli Stati Uniti ”torneranno a lavorare al fianco dell’Ucraina”. Ratcliffe ha sottolineato che ”lavorare fianco a fianco con l’Ucraina” è necessario ”perché dobbiamo respingere l’aggressione che c’è lì e creare le condizioni migliori affinché questi negoziati di pace possano andare avanti”. 

”Vogliamo tutti un futuro sicuro per il nostro popolo. Non un cessate il fuoco temporaneo, ma la fine della guerra una volta per tutte’, ha scritto intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su ‘X’ riferendo di un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. ”Con i nostri sforzi coordinati e la leadership degli Stati Uniti, questo è del tutto realizzabile”, ha aggiunto il presidente ucraino. 

Zelensky ha avuto un colloquio ”franco” con il cancelliere tedesco ”su vari problemi e sulla nostra visione per la futura architettura di sicurezza”, ha poi spiegato affermando che ”facciamo affidamento sull’unità dell’Europa attorno all’Ucraina e ci stiamo impegnando per questo”. 

Zelensky ha aggiunto che ”ricorderemo sempre il contributo della Germania al rafforzamento dello scudo aereo dell’Ucraina e, cosa più importante, alla protezione di migliaia di vite. Vediamo opportunità per espandere la nostra cooperazione in quest’area. Continueremo a lavorarci. Grazie per il vostro supporto”. 

”La fine della guerra una volta per tutte” è ”realizzabile” attraverso ”i nostri sforzi coordinati” con gli europei ”uniti attorno all’Ucraina” e con ”la leadership degli Stati Uniti”, ha aggiunto su X. 

L’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Oksana Markarova, ha intanto spiegato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, quando ha parlato di una “lettera” di Volodymyr Zelensky nel suo discorso al Congresso, si riferiva al post su X che il leader ucraino aveva pubblicato alcune ore. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda. Anche il portavoce di Zelensky, Serhiy Nikiforov, ha confermato al portale ucraino ‘Liga.net’ che non c’è stata alcuna “lettera” del presidente ucraino e che Trump si riferiva specificamente al post sul social network. 

“Si sta prendendo in considerazione”, dinanzi alle tensioni internazionali, una missione del presidente francese Emmanuel Macron a Washington, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e al premier britannico Keir Starmer, aveva intanto reso noto la portavoce del governo francese, Sophie Primas, al termine del consiglio dei ministri. Fonti dell’Eliseo hanno però smentito, spiegando che “in questa fase” non è prevista una nuova missione. 

Secondo le fonti dell’Eliseo, nel discorso di stasera Macron dovrebbe annunciare “le prossime tappe” di un processo diplomatico tuttora molto incerto sull’Ucraina. Dopo il messaggio ai francesi, il presidente – che era stato alla Casa Bianca il 24 febbraio scorso – riceverà per una cena di lavoro il premier ungherese Viktor Orban, molto vicino sia a Donald Trump che a Vladimir Putin. 

La portavoce del governo francese non ha precisato la data di questo viaggio, limitandosi a dire che dovrebbe avvenire “a breve termine”. “Il nostro continente non ha mai vissuto una situazione così grave ed instabile” dalla Seconda guerra mondiale. Ma “l’Europa è forte, più forte di quanto pensi”, ha aggiunto la portavoce, rilanciando le dichiarazioni fatte ieri dal premier, Francois Bayrou, davanti all’Assemblea nazionale. Stasera alle 20, intanto, il presidente Emmanuel Macron si rivolgerà alla Nazione per un discorso incentrato sull’Ucraina e la situazione internazionale, alla vigilia del vertice straordinario Ue sulla difesa. 

L’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerali fra Stati Uniti e Ucraina non è stato definito interamente. Lo rendono noto diverse fonti americane citate da Cbs, secondo le quali il Presidente americano Donald Trump vuole ora arrivare, dopo la débacle di Volodymir Zelensky nello Studio Ovale della Casa Bianca venerdì scorso, a “un accordo più esteso e migliore”. Il segretario del Tesoro, Scott Bessent, aveva detto ieri, senza tuttavia precisare altro, che una firma dell’accordo “non era in programma”.  

Da parte sua il Cremlino plaude a Volodymir Zelensky e alla sua decisione di sedersi al tavolo dei negoziati. Il portavoce Dmitry Peskov, ha giudicato ”positiva” l’apertura del presidente ucraino ai negoziati con la Russia, ma ha ricordato che, nella sostanza, in Ucraina resta in vigore una legge che lo vieta. “Valuto positivamente l’apertura di Zelensky. La domanda, però, è con chi sedersi al tavolo delle trattative. Per ora, il divieto legale al presidente ucraino di tenere colloqui con la parte russa rimane in vigore”, ha detto Peskov incontrando la stampa. ”Nel complesso, l’approccio è positivo, ma le sfumature non sono ancora cambiate”, ha aggiunto Peskov. 

Secondo Peskov sarebbe Minsk, capitale della Bielorussia, il luogo più adatto per ospitare i negoziati sulla pace in Ucraina. Definendo ”la Bielorussia il principale alleato della Russia”, il portavoce del Cremlino ha precisato che la sede di eventuali colloqui ”non è stata discussa in alcun modo. Ma, naturalmente, per noi Minsk è il posto migliore” per i negoziati. 

In precedenza il presidente bielorusso Alexander Lukashenko aveva invitato in Bielorussia il leader russo Vladimir Putin, il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Vladimir Zelensky per tenere dei colloqui. Lukashenko ha esplicitamente affermato che Trump, a suo avviso, sarebbe un interlocutore più indipendente rispetto all’attuale presidente Biden.  

Inoltre, secondo il presidente bielorusso, “una alleanza fra Russia e Stati Uniti è possibile e molto importante, per stabilizzare il pianeta, perché non ci siano altre guerre devastanti in Medio Oriente o in Ucraina, in modo tale che non ci siano conflitti”. “E’ possibile. Nulla è impossibile. La Russia sarà sempre un alleato per gli Usa, dopo tutto è il Paese dominante a livello militare, ma non contro nessuno”, ha spiegato in una intervista a un blogger americano, sottolineando che entrambi i Paesi trarrebbero grandi benefici da tale rapporto. 

L’idea di tenere un summit tra Ue e Usa con l’obiettivo di tenere unito l’Occidente sull’Ucraina, avanzata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “è la benvenuta” e a Bruxelles “siamo pronti. Potrebbe essere utile: vedremo quando ci saranno le condizioni da parte degli Usa”. Lo spiega un alto funzionario Ue, a Bruxelles, alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario.  

In Ucraina “la pace deve rispettare l’indipendenza, sovranità e integrità territoriale” del Paese invaso dalla Russia, si legge intanto nella bozza delle conclusioni del Consiglio di domani sull’Ucraina datata 4 marzo, l’ultima disponibile allo stato ma non definitiva (un’altra è attesa prima del summit). Un alto funzionario Ue ha spiegato che la posizione dell’Ue su questo “non è cambiata”.  

Nella parte sull’Ucraina è anche diversa, rispetto alla prima bozza del 27 febbraio (ce n’è stata intanto un’altra, datata 3 marzo), la formulazione del punto 4-c sul cessate il fuoco. Prima si diceva che “un cessate il fuoco può avere luogo solo nell’ambito di un accordo di pace complessivo”. Ora si legge che “qualsiasi tregua o cessate il fuoco può verificarsi solo come parte di un processo che porti ad un accordo di pace complessivo”. Le conclusioni in bozza contano ora 19 punti, dai 16 originari. 

Sono ”irrealizzabili e stupidi” i piani di pace per l’Ucraina ai quali stanno lavorando il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron. Lo sostiene il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che ha definito ”una farsa” il vertice informale dei leader europei tenutosi domenica a Londra. 

“La vecchia signora Europa ha deciso di mostrare la sua dentiera e scaldare il malandato cane di Kiev che è in cerca di un nuovo padrone. Il recente ‘vertice’ di Londra è stato un fiasco, perché avrebbe dovuto portare a elaborare un ‘piano europeo’ per porre fine al conflitto il più rapidamente possibile, indipendentemente dal suo contenuto”, ha scritto Medvedev sulla sua pagina sul social network “VKontakte”.