(Adnkronos) – Sono stati rilasciati nella notte i primi 90 detenuti palestinesi che, in base all’accordo tra Israele e Hamas, sarebbero dovuti essere scarcerati in cambio delle prime tre donne ostaggio. In una nota, però, Hamas fa notare che tra i detenuti di sicurezza rilasciati manca un prigioniero il cui nome era sull’elenco. Lo riporta il sito di Ynet. Hamas, spiega la nota, sta lavorando con i mediatori e con la Croce Rossa “per fare pressione su Israele affinché rispetti l’elenco concordato dei prigionieri”.
Ynet spiega che tra le persone rilasciate ci sono 69 donne, tra cui una minorenne, otto minorenni maschi e 12 uomini condannati per reati relativamente minori come incitamento, identificazione con il terrorismo e condotta disordinata. Tra i prigionieri rilasciati ci sono 78 residenti della Cisgiordania e 12 residenti di Gerusalemme Est. Si prevede che durante la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco saranno rilasciati circa 1.900 detenuti palestinesi.
Con l’entrata in vigore della tregua ieri sono state rilasciate Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher (VIDEO). “So, sappiamo tutti che hanno passato l’inferno, stanno passando dall’oscurità alla luce, dalla schiavitù alla libertà”, ha affermato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un colloquio con un ufficiale israeliano. Oggi è “un grande giorno”, ha aggiunto.
Sempre ieri i primi camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza, proprio “pochi minuti dopo” l’entrata in vigore della tregua iniziata qualche ora dopo rispetto al previsto. Hamas ha infatti inviato in ritardo l’elenco dei tre ostaggi che sarebbero stati liberati.
“Sono tornata con i miei cari, sono più felice che mai. Sono grata alla mia famiglia e ai miei migliori amici”. Così la cittadina israelo-britannica Emily Damari, nel suo primo post su Instagram da quando è tornata in Israele. “Sono riuscita a vedere solo di sfuggita tutto quello che avete fatto per me. Il mio cuore è pieno di emozioni”, ha aggiunto. Damari, 28 anni, è stata ferita durante l’assalto del 7 ottobre del 2023 e ha perso due dita.
Intanto oltre 630 camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore circa. Lo ha scritto su ‘X’ Tom Fletcher, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, precisando che almeno 300 camion sono stati diretti nel nord della Striscia di Gaza. “Dopo 15 mesi di guerra incessante, le necessità umanitarie sono enormi”, ha dichiarato Fletcher, aggiungendo che ”non c’è tempo da perdere”.
Intanto dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, anche gli Houti hanno annunciato la loro intenzione di limitare gli attacchi a navi legate a Israele in navigazione nel Mar Rosso. Cessano quindi le “sanzioni”, come ha scritto il gruppo filo iraniano, contro le altre navi che invece dall’ottobre del 2023, dopo gli attacchi di Hamas contro Israele, avevano iniziato a colpire indiscriminatamente. Da allora, sono state colpite un centinaio di navi con missili e droni “in solidarietà con i palestinesi a Gaza”.
La Cina ha accolto favorevolmente l’accordo sul cessate il fuoco entrato in vigore nella Striscia di Gaza. Pechino “accoglie con favore l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza”, ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri, aggiungendo che la Cina spera che “l’accordo venga attuato in modo completo e continuativo”.