(Adnkronos) – E’ una stagione influenzale intensa quella che sta vivendo il Regno Unito. A fine dicembre si era alzato il livello di allerta, dopo che il servizio sanitario nazionale inglese (Nhs England) aveva segnalato casi di influenza “quadruplicati” in ospedale nell’arco di un mese, secondo quanto riportano i media locali. E alcune strutture alle prese con un alto afflusso di pazienti e reparti sovraffollati hanno reintrodotto l’uso delle mascherine, invitando pazienti, personale e visitatori a indossare quelle chirurgiche. Regole in certi casi accompagnate anche da un giro di vite sulle visite ai ricoverati. “Il personale in prima linea dell’Nhs è sottoposto a una pressione notevole e la domanda non accenna a diminuire”, ha evidenziato Stephen Powis, direttore medico nazionale di Nhs England, come si legge in un focus sulla ‘Bbc’ online.  

L’esperto ha confermato che i casi di influenza sono “saliti alle stelle”, superando quota 5.000 negli ospedali dell’area, e che diverse aziende sanitarie di tutto il Paese stanno dichiarando il ‘critical incident’, una procedura che si attiva in situazioni di difficoltà, per aiutarsi a gestire l’ulteriore pressione attesa. Un portavoce del Southmead Hospital, nord Bristol, ha spiegato che è stato riscontrato un “forte aumento” di influenza e malattie respiratorie in particolare dall’inizio dell’anno. E per limitare la diffusione dei casi, i responsabili sanitari hanno esortato le persone che lavorano o fanno visita nella ‘zona di emergenza’ a indossare le mascherine fornite in loco. Questa zona comprende dal pronto soccorso al dipartimento di medicina d’urgenza, alle unità per pazienti acuti e in condizioni di fragilità elevata. I responsabili dell’ospedale hanno affermato che le misure rimarranno in vigore solo “finché saranno strettamente necessarie”. È stato anche chiesto alle persone con sintomi respiratori come tosse e raffreddore di evitare di far visita a familiari e amici in ospedale.  

Altra testimonianza riportata è quella che arriva dal Somerset Nhs Trust, che ha segnalato una “pressione estrema” sui suoi servizi, esortando le persone in grado di farlo a recarsi in ospedale da sole, a causa dello spazio limitato nelle sale d’attesa. Il Trust ha anche avvisato del rischio di dover rinviare alcuni appuntamenti programmati. Indossare una mascherina “se si va a trovare un membro vulnerabile della propria famiglia potrebbe essere una cosa molto sensata da fare”, ha fatto notare anche Paul Foster, direttore del Yeovil District Hospital, in una dichiarazione alla ‘Bbc Radio Somerset’. 

Al Salisbury District Hospital nel Wiltshire l’uso della mascherina è obbligatorio solo nei reparti in cui vengono curati i pazienti influenzali. L’ospedale riferisce di visitare ogni giorno circa 180-200 pazienti in pronto soccorso, il 10% in più rispetto all’anno scorso, e dei 49 pazienti con problemi respiratori curati, 30 sono affetti da influenza. I funzionari della sanità britannica avvertono che i casi stanno “aumentando a un ritmo preoccupante”. Secondo quanto riportato nel focus, quello che ci si attende è che il prossimo report settimanale sui casi mostrerà un ulteriore aumento dei ricoveri per influenza.  

“Quest’anno abbiamo visto un aumento del numero di persone che hanno dovuto recarsi in ospedale a causa dell’influenza”, ha commentato Gill May, responsabile infermieristico dell’Integrated Care Board (Icb) dell’Nhs di Swindon, Wiltshire e Bath, avvertendo i pazienti del rischio di lunghe attese prima di essere visitati. In questa stagione invernale gli esperti hanno parlato di una quadrupla epidemia, battezzata ‘quad-demic’, con influenza, norovirus, Covid e virus respiratorio sinciziale Rsv in circolazione contemporaneamente.  

A questo si aggiunge anche il recente alert arrivato dalla Cina su un’attività particolarmente intensa del metapneumovirus umano (Hmpv), che ha conseguentemente alzato il livello di attenzione un po’ ovunque nel mondo. L’agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) sta monitorando pure questo virus, come si fa regolarmente. “I nostri dati – ha spiegato l’ente via social – mostrano che attualmente” il virus in questione “sta seguendo il suo solito andamento stagionale nel Regno Unito”, cioè le positività sono in leggero aumento (soprattutto fra gli under 5) e, come per ogni infezione respiratoria, in presenza di sintomi l’uso della mascherina e limitare i contatti con gli altri sono una forma di prevenzione e protezione, ricordano gli esperti. 

E in Italia qual è la situazione? “Non dobbiamo imitare il Regno Unito ma sicuramente è giusto tornare all’uso delle mascherine in ospedali, Rsa e luoghi pubblici affollati (metropolitane, bus e treni) per proteggere il più possibile soggetti fragili non solo dall’influenza ma in generale dai vari virus respiratori che stanno circolando”, commenta all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Massimo Ciccozzi.  

“Una precauzione giusta – spiega – per proteggere le categorie più a rischio ma anche il personale sanitario in Pronto soccorso, reparti e Rsa non solo durante la stagione influenzale”. L’uso della mascherina andrebbe infatti “raccomandato in luoghi affollati chiusi, come i mezzi pubblici, per tutto il periodo in cui si svolgerà il Giubileo, un evento mondiale che vedrà 35 milioni di turisti e pellegrini spostarsi nel nostro Paese, in particolare nella Città Eterna, nel corso dell’anno. E sappiamo benissimo che più persone si spostano e più aumenta il rischio di trasmissione di virus e batteri” conclude.  

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, sottolinea che “per contenere il boom di casi di influenza e delle malattie respiratorie in generale l’uso delle mascherine in ospedali e Rsa diventa indispensabile. Dove ci sono pazienti fragili, quindi anche in Pronto soccorso e in alcuni reparti, è fondamentale fare di tutto per ridurre al massimo il rischio di trasmissione dei virus. Bene hanno fatto gli ospedali del Regno Unito nel reintrodurre le mascherine, un giro di vite che mi vede favorevole. Così come sono favorevole nel raccomandare di indossarle in tutte le situazioni ad alto rischio laddove ci siano situazioni di grande affollamento”.